lunedì 7 gennaio 2013

Prefazione

 
A partire dai primi anni ottanta, in seguito ad un susseguirsi di circostanze molto particolari cominciai un dialogo tra me e… (me?) utilizzando il metodo della scrittura automatica.

Agli inizi quasi non credevo neppure io in ciò che stavo facendo, anche se in qualche caso le risposte così ottenute si rivelavano vere e proprie “previsioni” su fatti o situazioni non ancora avvenute o, soprattutto, mi sono servite per affrontare con maggior sicurezza varie situazioni della mia vita.

Dopo la scomparsa di mio padre però ho mutato inconsapevolmente tutto il mio essere, abbandonando questi meravigliosi dialoghi che mi avevano sostenuto ed accompagnato per una dozzina d’anni.

Pian piano la mia vita è mutata. Dimentico di queste meravigliose sensazioni ho attraversato un lungo periodo della mia vita in una zona “semibuia”, potrei quasi dire come un girovagare senza meta.

Solo a tratti, impugnata la penna o semplicemente appoggiando il dito sulla prima superfice a portata di mano, rivolgevo qualche banale domanda, lasciando più che altro fluire semplici cerchi levogiri o destrogiri a significare relativamente il Si ed il No. In poche situazioni lasciavo fluire brevi considerazioni che però ho l’impressione non abbiano mai veramente riacceso in me quella luce speciale che mi esaltava agli inizi di questa avventura.

Tornato da un periodo trascorso in Portogallo mi sono riarmato di carta e penna, mentre sullo schermo del computer redigevo un primo libriccino comico sulle Api, quasi a riabilitare una seppur semplice forma di scrittura creativa.

Terminato “Il meraviglioso mondo delle Api” mi sono reso conto che anche la scrittura a mano acquisiva via via maggior scioltezza e tornava a ripropormi quelle belle emozioni di trent’anni prima, e quando conclusi anche il mio secondo libro sulle mie emozioni in Portogallo, avevo ormai riacquisito la scioltezza nel dialogo “interiore”.

Tutto ciò fece riaffiorare in me i ricordi di tutti quei meravigliosi scritti di cui tanto mi vantavo di poter pubblicare in passato, e che provvedevo ad elargire a titolo gratuito a chi ritenevo ne avesse necessità. Per lo più testi scritti da altri autori come Giuseppe Filipponio, Roberto Assagioli o Virginia Trezzi, in quanto avevo sempre ritenuto di insufficiente interesse il materiale da me direttamente prodotto.

Si trattava principalmente di materiale esoterico, teosofico e spirituale. Ai tempi infatti aiutavo persino nella stesura di una rivista “Sprazzi di Luce” che veniva distribuita a titolo gratuito in Italia. Non ricordo neppure come o dove esattamente.

A parte qualche sporadico manoscritto, quasi tutto quel materiale è andato perso nel corso degli anni grazie a diversi traslochi e vari problemi ai miei computer.

Molte cose smarrite per sempre. Anche altre cose che per me erano molto importanti improvvisamente era come non fossero mai esistite. Ciò non toglie che tutti quei bellissimi insegnamenti hanno lasciato in me dei segni indelebili.

Ecco che allora pubblicai il mio terzo libro “A scuola di Miracoli”, mentre nel frattempo il mio dialogo interiore con la scrittura automatica mi stimolava il riaffiorare di sempre maggior dettagli interessanti da elaborare.

Solo dopo aver iniziato “Qui e Ora”, il mio quarto lavoro, mi venne l’idea di non distruggere i fogli su cui prendevo le mie annotazioni, su cui affioravano le mie domande e le mie risposte.

Purtroppo il materiale precedente è andato distrutto, ma anche in molti dei passi che ho salvato ed iniziato a riportare su questo documento al computer, ho dimenticato di trascrivere a mano le domande, o addirittura ho scritto così male da non riuscire più a ricopiarle in modo corretto.

In altri casi la fretta mi ha anche bloccato nella completa scrittura delle risposte, che nel frattempo fluivano pure nella mia mente sotto forma sia di parole chiare e definite che anche sotto forma di emozioni o “visioni” particolari (molte delle quali non sarei neppure in grado di esprimere o spiegare esattamente a parole).

Dopo la pubblicazione di “Qui e Ora” ho iniziato un nuovo testo: “Da qualche parte tra il 14 e il 15” nel quale in un certo senso ho cercato di dare un’impressione più concreta a questo dialogare tra me e me.

Ma ad un certo punto l’entusiasmo si spense e sospesi il tutto… forse anche per il fatto di non ricevere il un sufficiente riscontro positivo o negativo a quanto sino a quel momento pubblicato – in parte anche solo sotto forma di note e materiale vario consegnato ad amici e parenti o pubblicato sul social-network facebook.

Non per questo sospesi però la scrittura, senza per altro terminare di trascrivere tutto il materiale su questo documento. Scrivevo molto poco, solo ancora qualche sporadica frase, principalmente un banale dialogo tra me e me quando non riuscivo ad entrare nel vuoto assoluto dove osservare ed ascoltare il suono e la luce del tutto. In compenso ricominciai a disegnare dopo molti anni di assoluta inoperosità.

Decisamente ebbi come la sensazione che invece della scrittura mi giungessero i “suggerimenti” emozionali per fare alcuni disegni “discreti” di cui qualcuno sono riuscito anche a vendere.Ecco alcuni degli esempi:
Galleria Disegni

Era da poco passato il Natale 2011. Avevo regalato alcuni dei mie disegni come strenna natalizia ma era chiaro che non vi fosse un grande entusiasmo da parte di coloro che li hanno ricevuti. Abbandonata dunque ancora questa “arte” ritornai a navigare nel mare della ricerca interiore nella speranza di trovare anche un minimo indizio su cosa fare della mia vita, su come trascinarmi avanti verso non so neppure io cosa.

Durante quasi tutto il 2012 ho avuto vari problemi di salute, sia fisici che psichici, ma ho cercato comunque di tenere aggiornati i miei dialoghi con ? che riempiono pagine e pagine a quadretti di quadernetti da due soldi.

Ripresi con la trascrizione delle annotazioni, non sapendo a cosa esattamente possa servire o a che punto potrei arrivare con la scrittura e con le trascrizioni. Forse qualche piccolo foglietto disperso e da trascrivere lo porrò alla fine qualora non riuscissi a datarlo.

Chissà, magari un giorno posso trovare in queste pagine la risposta ad una mia domanda (come già spesso è successo), o magari qualcun altro lo farà.

Per adesso scrivo, scrivo, scrivo… e, a volte, ricopio.


In corsivo sono riportare le domande – come dicevo prima solo laddove ho avuto l’accortezza da riportarle – mentre i testi in piccolo sono solo dei commenti, delle citazioni, pensieri propri o anche delle descrizioni di complemento alle varie situazioni in cui la scrittura avveniva.

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